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Senza memoria

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  Forse un mattino andando in un’aria di vetro, arida, rivolgendomi, vedrò compirsi il miracolo: il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro di me, con un terrore di ubriaco.   Poi come s’uno schermo, s’accamperanno di gitto alberi case colli per l’inganno consueto. Ma sarà troppo tardi; ed io me n’andrò zitto tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto.                                                             E. Montale     Ha un sorriso stampato sul volto, come una cicatrice. Lo chiamano Francesco ma nessuno conosce realmente il suo vero nome. Lo incontro tutte le mattine all’alba, quando, come consuetudine, vado a prendere il caffè al bar ...

Salviamo la facciata

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Era stata una facile previsione, ma quella testa dura di Salvatore non aveva voluto darmi ascolto. Conosco bene la delicatezza di un palazzo in costruzione: quando non cresce con le dovute attenzioni, in futuro potrà presentare delle crepe, più o meno gravi. Non importa lo stile adottato per la facciata; può essere liberty o barocco, organico o puramente anonimo come gli squallidi edifici della periferia. Bisogna stare sempre attenti alla loro funzionalità: niente formalismi eccessivi e cercare di renderli adeguati ed in accordo ad una Natura così complessa. E dunque c’era da aspettarselo dopo un inverno così rigido. Quando la pioggia bagna ripetutamente i muri esterni non protetti, l’acqua penetra nell’intonaco che si degrada a poco a poco. L’avevo detto a Salvatore che ci voleva un po’ di pazienza. C’erano le tramezzature interne da ultimare, ed altri lavori necessari per rendere l’intera struttura efficiente. Non bisogna mai avere fretta, si rischia di pregiudicare tutto i...

Incontrami una di queste notti

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  Incontrami una di queste notti, che da solo il cielo mi sembra ancora più scuro. Ci faremo quattro chiacchiere, e ti porto a bere qualcosa di leggero. Non voglio stonarti. Poi parleremo di noi, della nostra vita che vorremmo svelarci. Giocheremo con gli sguardi per capire quando lasciare un po' di mistero. Lasceremo trasparire un briciolo di malinconia. Rideremo solo per rimarcare che ci piace stare insieme. Ci sfioreremo casualmente la mano, mentre ci allunghiamo il posacenere. Mi chiederai una marlboro che non la fumi da tanto tempo. Nasconderemo il turbamento cambiando discorso. Ma prima lasceremo un attimo di silenzio, per condividerlo. Poi andremo sulla spiaggia e cammineremo piano, come se non avessimo una meta precisa, solo per il gusto di averci al fianco. Magari ti dirò che mi sento confuso e ti parlerò dei miei sogni. Mi dirai che hai voglia di un caffè ed io ti dirò che nelle notti d'estate nella mia veranda si sta da Dio. Senza accorgercen...

Il mio segreto

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Ognuno di noi ha un suo mondo segreto. Solo chi ci vuole bene può entrare nelle trame misteriose della nostra anima. Io non sono solo; accanto a me c’è un’ombra che camminando raccoglie parole stese per strada. Come chi fa un servizio notturno di pulizia, raschiando fino a farsi male anche la spazzatura più misera quella che creerebbe solo entropia, disordine, caos. Dopotutto, gran parte della scrittura nasce lontano dalla tastiera su cui digito, lontano dalla scrivania. Di solito avviene per caso; negli attimi di calma, di silenzio o mentre d’improvviso ti svegli e ascolti i suoni della notte. E perfino mentre parli con qualcuno che non ti suscita grande interesse o sei attorniato da amici che si divertono a trascorrere allegramente insieme una serata. Una specie di doppia vita permanente.  “La maschera dissimula il volto per svelarne l’enigmatica essenza.”  Ma è proprio vero che tutte le cose hanno un senso o concorrono alla costruzione di un senso...

"Gente che corre" di Franz Kafka

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Se camminiamo di notte per strada e un uomo ci corre incontro, visibile da lontano, perchè la strada è in salita e c'è la luna piena, non faremo nulla per trattenerlo, anche se è debole e lacero, anche se qualcuno lo insegue gridando, ma lo faremo continuare nella sua corsa. E' notte e non è colpa nostra se la strada sale sotto la luna piena, inoltre può darsi che i due abbiano inscenato l'inseguimento per gioco, forse entrambi inseguono un terzo, forse il primo viene inseguito senza colpa, forse il secondo ha intenzioni omicide e noi diventeremo complici dell'assassino, forse i due non sanno nulla l'uno dell'altro e ciascuno corre per suo conto, a letto forse sono sonnambuli, forse il primo è armato. E da ultimo, non ci è lecito essere stanchi, non abbiamo bevuto tanto vino? Che sollievo non vedere più neppure il secondo.

"Le finestre" di Charles Baudelaire

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Chi guarda stando fuori da una finestra aperta non vede mai tante cose quanto colui che guarda una finestra chiusa. Non c'è oggetto più profondo, più misterioso, più fecondo, più tenebroso, più abbagliante d'una finestra rischiarata da una candela. Quanto si può vedere al sole è sempre meno interessante di quanto avviene dietro un vetro. In quel buco nero o luminoso vive la vita, sogna la vita, soffre la vita. Al di là delle onde dei tetti, vedo una donna matura (forse mia madre), già rugosa, povera, sempre china su qualche cosa e che non va mai fuori, Col suo volto, con la sua veste, con il suo gesto, con quasi nulla, ho rifatto la storia di codesta donna, o meglio la sua leggenda: a volte me la racconto da me piangendo. Fosse stato un povero vecchio, avrei rifatto con altrettanta facilità la sua storia. E vado a letto, orgoglioso di aver vissuto e sofferto in altri che in me stesso. Forse mi direte: "Ma sei sicuro  che codesta leggenda sia quella vera?".  C...