Il mio segreto
Ognuno di noi ha un suo mondo segreto.
Solo chi ci vuole bene può entrare nelle trame misteriose della nostra anima.
Io non sono solo; accanto a me c’è un’ombra che camminando raccoglie parole stese per strada.
Come chi fa un servizio notturno di pulizia, raschiando fino a farsi male anche la spazzatura più misera quella che creerebbe solo entropia, disordine, caos.
Dopotutto, gran parte della scrittura nasce lontano dalla tastiera su cui digito, lontano dalla scrivania.
Di solito avviene per caso; negli attimi di calma, di silenzio o mentre d’improvviso ti svegli e ascolti i suoni della notte. E perfino mentre parli con qualcuno che non ti suscita grande interesse o sei attorniato da amici che si divertono a trascorrere allegramente insieme una serata.
Una specie di doppia vita permanente.
“La maschera dissimula il volto
per svelarne l’enigmatica essenza.”
Ma è proprio vero che tutte le cose hanno un senso o concorrono alla costruzione di un senso logico?
La grammatica della nostra interiorità non è sempre decifrabile; c’è un lato oscuro della nostra anima che non è facile tradurre in parole.
Scrivere è anche affidarsi all’equivoco, è non sapere mai se la nostra scrittura è intesa dall’altro, da chi sta fuori di noi, nello stesso senso in cui è stata pensata.
Ciascuno di noi non cessa mai di girare nel labirinto di se stesso per esprimere di volta in volta la rappresentazione di sé, l’immagine di come si dovrebbe essere e non si è, in una serie infinita di possibilità che concorrono, a volte, a frantumare le nostre certezze a tal punto da dubitare della nostra stessa identità.
Spesso nel corso della mia vita mi sono osservato come fossi un pescatore.
Mi siedo sul pontile, raddrizzo le antenne e cerco di cogliere all’amo immagini, situazioni e persone che poi diventano storie da raccontare. Addirittura, in certi momenti, questa esigenza era diventata così viva, così importante, che tutto quello che mi succedeva esisteva solo in rapporto a ciò che successivamente avrei scritto.
La mia vita è la scrittura, non ho altri segreti.
E’ la mia casa, l’unica che ho sempre abitato con tutta la mia anima.
Certo, abbiamo tutti il bisogno di uscire qualche volta fuori dalla nostra casa, un fuori necessario per poi tornare nella nostra casa,
In questa oscillazione ho vissuto grandi amori ma anche la malinconia del distacco, ho accolto la mano di chi ha saputo accarezzare il mio cuore, di chi ha saputo amare il mio segreto.
Così oggi vivo la mia casa lasciando qualche finestra aperta, cosciente che nessuna decisione è mai irreversibile, nessuna parola è mai l’ultima.
C’è sempre la possibilità che questo foglio scritto abbia un senso per uscire dalla solitudine delle parole, per camminare insieme il cammino della nostra vita, anche con il nostro segreto.
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