Senza memoria

Forse un mattino andando in un’aria di vetro, arida, rivolgendomi, vedrò compirsi il miracolo: il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro di me, con un terrore di ubriaco. Poi come s’uno schermo, s’accamperanno di gitto alberi case colli per l’inganno consueto. Ma sarà troppo tardi; ed io me n’andrò zitto tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto. E. Montale Ha un sorriso stampato sul volto, come una cicatrice. Lo chiamano Francesco ma nessuno conosce realmente il suo vero nome. Lo incontro tutte le mattine all’alba, quando, come consuetudine, vado a prendere il caffè al bar ...