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Visualizzazione dei post da aprile, 2017

Il mio segreto

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Ognuno di noi ha un suo mondo segreto. Solo chi ci vuole bene può entrare nelle trame misteriose della nostra anima. Io non sono solo; accanto a me c’è un’ombra che camminando raccoglie parole stese per strada. Come chi fa un servizio notturno di pulizia, raschiando fino a farsi male anche la spazzatura più misera quella che creerebbe solo entropia, disordine, caos. Dopotutto, gran parte della scrittura nasce lontano dalla tastiera su cui digito, lontano dalla scrivania. Di solito avviene per caso; negli attimi di calma, di silenzio o mentre d’improvviso ti svegli e ascolti i suoni della notte. E perfino mentre parli con qualcuno che non ti suscita grande interesse o sei attorniato da amici che si divertono a trascorrere allegramente insieme una serata. Una specie di doppia vita permanente.  “La maschera dissimula il volto per svelarne l’enigmatica essenza.”  Ma è proprio vero che tutte le cose hanno un senso o concorrono alla costruzione di un senso...

"Gente che corre" di Franz Kafka

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Se camminiamo di notte per strada e un uomo ci corre incontro, visibile da lontano, perchè la strada è in salita e c'è la luna piena, non faremo nulla per trattenerlo, anche se è debole e lacero, anche se qualcuno lo insegue gridando, ma lo faremo continuare nella sua corsa. E' notte e non è colpa nostra se la strada sale sotto la luna piena, inoltre può darsi che i due abbiano inscenato l'inseguimento per gioco, forse entrambi inseguono un terzo, forse il primo viene inseguito senza colpa, forse il secondo ha intenzioni omicide e noi diventeremo complici dell'assassino, forse i due non sanno nulla l'uno dell'altro e ciascuno corre per suo conto, a letto forse sono sonnambuli, forse il primo è armato. E da ultimo, non ci è lecito essere stanchi, non abbiamo bevuto tanto vino? Che sollievo non vedere più neppure il secondo.

"Le finestre" di Charles Baudelaire

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Chi guarda stando fuori da una finestra aperta non vede mai tante cose quanto colui che guarda una finestra chiusa. Non c'è oggetto più profondo, più misterioso, più fecondo, più tenebroso, più abbagliante d'una finestra rischiarata da una candela. Quanto si può vedere al sole è sempre meno interessante di quanto avviene dietro un vetro. In quel buco nero o luminoso vive la vita, sogna la vita, soffre la vita. Al di là delle onde dei tetti, vedo una donna matura (forse mia madre), già rugosa, povera, sempre china su qualche cosa e che non va mai fuori, Col suo volto, con la sua veste, con il suo gesto, con quasi nulla, ho rifatto la storia di codesta donna, o meglio la sua leggenda: a volte me la racconto da me piangendo. Fosse stato un povero vecchio, avrei rifatto con altrettanta facilità la sua storia. E vado a letto, orgoglioso di aver vissuto e sofferto in altri che in me stesso. Forse mi direte: "Ma sei sicuro  che codesta leggenda sia quella vera?".  C...